Azioni TeAm: respinto il ricorso di Iachini, si avvicina il ritorno di Gavioli nella partecipata

TERAMO – Si accorciano le distanze tra la Teramo Ambiente e il ritorno di Stefano Gavioli, a circa 8 anni dalla sua uscita. Il tribunale di Venezia, in composizione collegiale, ha respinto il ricorso presentato dall’imprenditore teramano Franco Iachini contro la decisione del giudice delagto al fallimento della Enertech di convalidare l’aggiudicazione provvisoria delle azioni private (il 49%) della TeAm alla società Comir Srl di cui appunto il Gruppo Gavioli detiene il 100 per cento del capitale. Motivazioni della sentenza di appello e sviluppi del percorso giudiziale che Iachini vorrà intraprendere saranno noti assieme nelle prossime ore, al momento si apprende che la decisione dei giudici veneziani si basa su un principio che grossomodo recita così: l’applicazione del divieto di partecipazione del fallito alla procedura competitiva che riguarda le sue stesse ex partecipazioni, vale per i beni immobiliari ma non per quelli mobiliari. Trattandosi di azioni, l’orientamento del tribunale è quello di riconoscere la procedura come regolamente formata e conclusa. La decisione è arrivata dunque in tempi ragionevoli, poco più di una decina di giorni dall’udienza dello scorso 11 luglio, come auspicavano sul fronte teramano il sindaco e la governance TeAm, ma anche i sindacati, che vedono così la possibilità di sbloccare lo stallo in cui versa da mesi la partecipata teramana. Resta però l’incognita del ricorso in Cassazione, i legali dello studio Irti che seguono l’imprenditore Iachini valuteranno nelle prossime ore le ipotesi sul terreno, non escluso quella se sia possibile o meno chiedere il parere della Suprema Corte. Se fosse possibile sotto il profilo della procedura, non ci sarebbero forse dubbi, considerato che Iachini ha dimostrato finora di tenere molto all’investimento e non è disposto dunque a cedere terreno dopo essere stato il primo a presentare una proposta di acquisto delle quote private della TeAm, che il curatore fallimentare Marco Basaglia ha poi preso a base per bandire l’asta, aggiudicata alla Comir Srl per la somma di un milione e 770mila euro. Il nodo legale sarà sciolto nelle prossime ore: da quel momento sarà possibile valutare i tempi di un ufficiale ingresso-bis di Gavioli in Teramo Ambiente. Sul caso il sindaco di Teramo potrà esprimere soltanto una eventuale proposta alternativa, esercitando una sorta di diritto di prelazione ma non per la parte pubblica (il 49% della Enertech gestito dalla curatela sono azioni di tipo B, riservate al privato), bensì per un altro privato interessato all’acquisto di queste quote. I soldoni, Gianguido D’Alberto potrebbe far acquistare quel 49% ad un terzo, facendogli sborsare però la somma con cui Comir se l’è aggiudicato.